Gesti clandestini, espressioni di piacere

Per la Famiglia Penna, il gelato è una fresca testimonianza che veicola la storia di un territorio e l’anima della sua comunità.
La ricerca costante di nuovi sapori, sempre vicini alla tradizione e frutto di una selezione attenta delle materie prime, ha condotto alla creazione di una linea di creme spalmabili interprete di una dolcezza che non scende a compromessi con i sensi di colpa.

L’obiettivo del progetto era costruire un immaginario semplice ma in grado di racchiudere una bontà che rivive nei ricordi d’infanzia, insieme all’esperienza e alla filosofia della Gelateria Enrico.
Abbiamo provato a evocare quel cucchiaio gustato lontano da sguardi indiscreti, un gesto clandestino in grado di conservare il piacere nel tempo e prolungare l’appagamento.

Un’esplorazione vasta e libera ha visto il susseguirsi di maschere apotropaiche, il folklore calabrese, la destrutturazione del viso e dunque dei sensi fino alla creazione di una serie di volti estatici, divertiti, spontanei, provocatori dall’identità indefinita, custodi di una dimensione amena fatta di smorfie spesso inconsapevoli.

La sperimentazione è proseguita anche in laboratorio, dove abbiamo simulato il lavoro del pasticcere intento a sporcarsi le mani per concepire creazioni eccezionali. Allo stesso modo, curando il dettaglio e dosando il colore, sono emerse figure morbide che simulano una goduriosa traccia di cioccolato.

Il segno è pervaso da un’interessante ambiguità. È bidimensionale ma l’effetto ottico lo rende corposo e lucido grazie agli spazi vuoti, posizionati in modo strategico e forieri di un’esperienza gustosa.
I personaggi inseguono con la lingua un pallino colorato, dettaglio che accentua il movimento e il concetto di capriccio su ogni etichetta, rendendola leggera e briosa.

Il design dei vasetti di pistacchio, arachide e nocciola racconta quella coccola e risalta sullo scaffale, il luogo che ospita un universo giocoso che invita ad abbandonare ogni esitazione e cedere alla tentazione.